dopo un'ora". Lo denuncia in una nota il comitato 'Cittadini e lavoratori liberi e pensanti' riferendosi
all'incidente di ieri nel reparto Mof dello stabilimento Ilva di Taranto in cui è morto l'operaio Claudio
Marsella, che ha battuto il petto contro i respingenti di ferro di un vagone dopo essere caduto dalla
piattaforma di un locomotore.
"Oggi più di ieri - afferma - riteniamo necessario coinvolgere la cittadinanza e gli operai tutti per fermare
questo stillicidio che si perpetra sia all'interno che all'esterno della fabbrica. Claudio era da solo durante lo
svolgimento della sua mansione per via di un accordo sindacale, uno dei tanti accordi scellerati con cui si
scambia con due spiccioli la diminuzione dei diritti degli operai, la loro sicurezza e la tutela della salute e della
vita".
L'accordo, secondo il comitato, alcuni aderenti al quale ieri hanno occupato per alcune ore la sede dei
sindacati metalmeccanici, "ha stabilito che i locomotori potessero essere condotti da un'unica persona grazie
agli automatismi di cui si sarebbero munite le macchine, ma chi conosce il lavoro di cui si parla sa
perfettamente che tali mansioni non devono essere svolte in autonomia per questioni di sicurezza".
Il comitato fa infine presente che l'Ilva, in segno di cordoglio verso la famiglia, ha raccontato che avrebbe
fermato la produzione durante il primo turno, ma è "un’altra menzogna: i rotoli continuavano a seguire le loro
rotte commerciali e quasi tutto lo stabilimento era a lavoro, fatta eccezione per una parte dell'acciaieria
bloccata a causa di una denuncia e non per volere dei Riva".
Fonte: (ANSA).
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