giovedì 19 dicembre 2013

Nino Di Matteo: chiesto il proscioglimento al Csm. Non svelò le telefonate Mancino-Napolitano.

Il procuratore generale in Cassazione, Gianfranco Ciani, ha firmato la richiesta di non luogo a procedere per il pm di Palermo Nino Di Matteo aperto davanti al Csm nel marzo scorso. Il pubblico ministero nell'inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia era accusato di aver ammesso l'esistenza delle telefonate tra l'ex ministro dell'Interno, Nicola Mancino e il president della Repubblica, Giorgio Napolitano. La richiesta di proscioglimento è stata trasmessa alla sezione disciplinare del Csm. Analoga richiesta di proscioglimento per il capo della Procura di Palermo, Francesco Messineo. Nino Di Matteo ha nominato come difensore il collega Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto a Messina. Presentando la richiesta di Fissazione di udienza, Ardita aveva dichiarato al Fatto Quotidiano: "Nino Di Matteo teme più il Csm delle minacce". Archiviato questo drammatico fronte interno, Nino Di Matteo, e la società civile con lui, deve fare i conti con le nuove parole di Totò Riina. Perché queste "(...) non sono minacce - ricorda Nino Di Matteo - ma precisi ordini di morte".


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