sabato 1 dicembre 2012

Francesco, eroe della quotidiana lotta per portare il pane a casa


GLI ANGELI SUL CIELO DI TARANTO

Di Pino Finocchiaro

TALSANO, frazione di Taranto – Francesco e Claudio, due angeli sul cielo di Taranto. Il vescovo Filippo Santoro sottolinea così la tragedia delle vittime del lavoro nell’omelia per i funerali di Francesco Zaccaria. 29 anni. La stessa età di Claudio Marsella, ucciso venti giorni prima mentre pilotava una locomotiva nell’area di movimentazione ferroviaria dell’Ilva.

Francesco è stato inghiottito dal vortice del tornado che mercoledì si è abbattuto sul porto, sul siderurgico, su Statte. La tromba d’aria ha staccato la cabina di comando dalla grande gru finendo nelle acque agitate a trenta metri di profondità.

Ai funerali non c’è rabbia. Ci sono i volti tesi, rabbuiati dei compagni di lavoro. C’è chi ricorda Ciccio. C’è la banda che rallenta il corteo funebre e prolunga la consapevolezza che quella campana non suona solo per Ciccio. Suona per ognuno di noi sfiorati materialmente dal turbine che ha inghiottito Francesco Zaccaria.

Ci sono le storie di famiglia. Il dolore dei parenti. I sacrifici per la madre malata. Il matrimonio rinviato.  Ci sono i raiders Old Fox coi quali condivideva la passione per la moto.

C’è la storia di due cugini. Entrambi Francesco. Piccolo l’uno. Grande l’altro. Francesco “Grande” se n’è andato. E ora appare a tutti, grande davvero. 

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