GLI ANGELI SUL CIELO DI
TARANTO
Di Pino Finocchiaro
TALSANO, frazione di Taranto – Francesco e Claudio, due angeli sul cielo di Taranto. Il vescovo Filippo Santoro sottolinea così la
tragedia delle vittime del lavoro nell’omelia per i funerali di Francesco
Zaccaria. 29 anni. La stessa età di Claudio Marsella, ucciso venti giorni prima
mentre pilotava una locomotiva nell’area di movimentazione ferroviaria
dell’Ilva.
Francesco è stato inghiottito dal vortice del tornado che
mercoledì si è abbattuto sul porto, sul siderurgico, su Statte. La tromba
d’aria ha staccato la cabina di comando dalla grande gru finendo nelle acque
agitate a trenta metri di profondità.
Ai funerali non c’è rabbia. Ci sono i volti tesi, rabbuiati
dei compagni di lavoro. C’è chi ricorda Ciccio. C’è la banda che rallenta il
corteo funebre e prolunga la consapevolezza che quella campana non suona solo
per Ciccio. Suona per ognuno di noi sfiorati materialmente dal turbine che ha
inghiottito Francesco Zaccaria.
Ci sono le storie di famiglia. Il dolore dei parenti. I
sacrifici per la madre malata. Il matrimonio rinviato. Ci sono i raiders Old Fox coi quali
condivideva la passione per la moto.
C’è la storia di due cugini. Entrambi Francesco. Piccolo
l’uno. Grande l’altro. Francesco “Grande” se n’è andato. E ora appare a tutti,
grande davvero.
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