martedì 6 settembre 2011

Quel pasticciaccio brutto di Palazzo d'Orleans

Le radici dell'Mpa di Raffaele Lombardo 


e dell'ineluttabilità politica del Pd in Sicilia



pubblicata su FB da Pino Finocchiaro il giorno lunedì 5 settembre 2011 alle ore 16.30



Ok, ragazzi, Lascio Fb per un paio d'ore e vedi che bel dibattito che mi ritrovo. Vedo di rispondere a tutti anche a mr. Botindari che dice di vivere a Bologna ma pare aver vissuto su Marte per un po' degli ultimi lustri. 





L'on. Beppe Lumia non mi saluta più dal 4 gennaio 2009 quando, durante le celebrazioni per l'anniversario dell'uccisione di Pippo Fava, gli dissi di stare lontano da Raffaele Lombardo... lui, ex presidente dell'Antimafia, e il suo Pd, erede in qualche modo della questione morale posta da Berlinguer e Pertini. 




A quel tempo non erano note le inchieste di Catania, Agrigento, Caltanissetta e Palermo di cui tutti parlano. Ma era nota l'amicizia di Raffaele Lombardo con Paolo Rizzo. Entrambi sono medici, amici, hanno fatto politica e studiato insieme nella facoltà di Medicina di Catania. 

Paolo Rizzo però si è dimostrato un bravo medico e fa il massimalista a Niscemi. Per fortuna di tutti noi e della medicina siciliana, lo psichiatra forense Raffaele Lombardo si è sempre dedicato alla politica. Tranne i mesi di ingiusta detenzione per i quali è stato risarcito dallo Stato.










  •  Paolo Rizzo, invece, diventa sindaco di Niscemi, comune sciolto per mafia due volte. La prima volta è sindaco Rizzo. Gli investigatori si accorgono infatti che Paolo Rizzo è cognato del boss di NIscemi, Gino Giugno, e che anche un nonno era stato un pezzo da novanta di Cosa Nostra in tempi ormai storicizzati. 

    Per questo nel '92 si scioglie il consiglio di Niscemi che verrà sciolto nuovamente qualche anno fa. Gli investigatori danno per certo che Paolo Rizzo sia non più il luogotenente del cognato ma il nuovo capo della famiglia di Niscemi. Scatta un sequestro di beni.










  •  Nonostante tutto. Paolo Rizzo è determinante nella scelta dell'assessore regionale all'Ambiente di Cuffaro, una Niscemese che non riuscirà a bloccare l'insediamento del super radar Muos nel territorio della sua città. 

    Ecco. Questo ha fatto saltare i nervi a Beppe Lumia. Nonostante tutto, l'accordo c'è stato. Quel che mi fece incazzare quell'anno, fu il parallelismo fangoso di Lumia. Se sei contro Lombardo stai con Firrarello. L'accusa non solo non mi sfiora ma dimostra l'incapacità di certi politici di guardare ad una prospettiva indipendente della politica e del giornalismo.














  •  L'anno dopo, nella stessa, sede mostro la foto di uno dei Pm che indagano su Lombardo mentre sbocconcella qualcosa ad una festa di cresima in compagnia di un imprenditore edile nelle mani della cosca Laudani di San Giovanni La Punta e da loro stessi ucciso. Il pm, due volte presidente nazionale dell'Anm, indaga proprio su quella cosca ed acquista dal loro prestanome la villa in cui abita. 







    Quindi, adesso sarei Lombardiano? No, sono un giornalista che non fa il servo né il maggiordomo di alcuno. Sono schiavo della sete di verità. E la verità è che con Pdl, Mpa e compagnia varia il Pd non dovrebbe stringere accordi d'alcun genere. A meno che non voglia tagliare i ponti con gli insegnamenti e l'esempio personale di Berlinguer e Pertini.


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