martedì 7 maggio 2013

Andreotti: cardinale in concorso esterno




Gian Carlo CASELLI:  non ho mai visto un imputato fare ricorso contro la sua assoluzione.
Torino, 6 mag. (Adnkronos) - Il procuratore capo di Torino, Gian Carlo Caselli, non parla dell'uomo politico ma ricorda la "verità processuale" su Giulio Andreotti, morto a 94 anni.

"Non posso dire niente sul piano politico perché non mi spetta - sottolinea  Caselli rispondendo a margine di un convegno a Torino - ma vorrei ricordare che c'é stato un processo: Andreotti è stato
assolto in primo grado, sentenza parzialmente ribaltata in appello".



Infatti "fino al 1980 - sottolinea Caselli - la Corte ha ritenuto Andreotti responsabile di rapporti con Cosa nostra (ma il reato era prescritto ndr) mentre dopo il 1980 ha confermato l'assoluzione".

Contro l'appello, ricorda Caselli, "hanno fatto ricorso per Cassazione sia l'accusa sia la difesa. In 50 anni - rileva il magistrato - non ho mai visto un imputato fare ricorso contro la sua assoluzione".

La sentenza di appello "è stata confermata in Cassazione. Questa e soltanto questa - conclude Caselli - è la verità  processuale".


Andrea Riccardi: “Andreotti? Un cardinale esterno”


Il ricordo in un libro a più voci sullo statista scomparso

“Andreotti è stato un ‘cardinale esterno’ (...) un cardinale di quelli che non esistono più, com’erano al tempo dello Stato dei papi: membri del Sacro Collegio, ma anche responsabili politici a Roma (...) Andreotti è stato un cattolico di Roma, ma con una tale storia da diventare anche un riferimento importante per il mondo della Chiesa. Non qualcuno che ha utilizzato il consenso cattolico a fini politici ed elettorali (potrà averlo fatto, ma non era prioritario), ma un cittadino e un cattolico romano, un politico italiano, che ha sentito la passione di aiutare e servire la Santa Sede e i papi. La storia di questa vicenda è molto complessa, raffinata, carica d’intersezioni, forse incomprensibile a un sostenitore laico della distinzione tra Chiesa e Stato o tra Italia e Santa Sede. Eppure si è trattato di una storia marcata anche da autonomia laica, non un ‘pasticcio’ alla Romana”.

A tratteggiare questo interessante quanto singolare ritratto di Giulio Andreotti è il Ministro Andrea Riccardi che firma uno dei capitoli della più aggiornata e completa biografia disponibile di Giulio Andreotti, pubblicata di recente da Rubbettino. Si tratta dell’unico libro interamente basato sulle carte dell’Archivio Andreotti custodite presso l’Istituto Sturzo di Roma.

Il volume, curato da Mario Barone ed Ennio di Nolfo, e intitolato “Giulio Andreotti. L’uomo, il cattolico, lo statista”, oltre al testo firmato da Riccardi contiene i saggi di Giulia Bongiorno, Marco Follini, Emanuele Macaluso, Achille Albonetti, Roberto Mazzotta, Luigi Guidobono Cavalchini, Francesco Malgeri, Ennio Di Nolfo, Sara Tavani.

I temi trattati sono vari e vanno dal rapporto con la Monarchia, a quelli con il mondo arabo, dalla politica estera ai rapporti con la Sinistra, dal ricordo degli anni tra le fila della gioventù democristiana al difficile periodo degli anni settanta.



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