martedì 13 novembre 2012
Cosimino tace. Dna: riduttivo considerarlo unico fornitore dell'esplosivo
LA NOTIZIA - Cosimo D'Amato, il pescatore
palermitano arrestato dalla procura di Firenze con l'accusa di
aver fornito il tritolo per le stragi mafiose del 1992-1994,
durante l'interrogatorio di garanzia si è avvalso della
facolta' di non rispondere.
L'interrogatorio, condotto dal gip di Firenze Anna Favi, si è
svolto nel pomeriggio nel carcere di Prato, dove D'Amato è
stato trasferito dopo essere stato arrestato dagli uomini della
Dia di Firenze, due giorni fa a Santa Flavia (Palermo).
Secondo l'accusa, D'Amato ha fornito alla mafia l'esplosivo
ricavato dalle bombe inesplose della seconda mondiale
recuperate sui fondali siciliani. LA SPIEGAZIONE - "Il pescatore va iscritto tra i
fornitori di esplosivo per la mafia. Altre indagini sono
tutt'ora in corso, su altri filoni". Spiega Gianfranco
Donadio, procuratore aggiunto della Procura Nazionale Antimafia,
durante la trasmissione 'A Ciascuno Il Suo', di Radio 24,
commentando l'arresto di Cosimo D'Amato, accusato dalla procura
di Firenze aver fornito l'esplosivo per le stragi.
Il magistrato spiega ancora: "questa storia del pescatore
è solo uno dei rami dell'inchiesta, sul rifornimento di
esplosivo. Altrimenti l'approccio sarebbe riduttivo".
L'arresto di D'Amato "andrà letto nella sua complessità,
quando giungeranno a termine anche le indagini sulla stessa
materia, sviluppate dalla Dda di Caltanissetta. Insieme si avrà
un quadro dinamico di questa strategia, che comincia a Capaci,
prosegue per via D'Amelio e si sviluppa tra '93 e '94 sul
Continente. Vi è una ricostruzione unitaria di questi eventi,
che passa anche attraverso l'individuazione di questi canali di
approvvigionamento, questo è uno dei canali che consentirono a
la disponibilità di esplosivo. Altre indagini sono in corso, su
cui vige il silenzio". Fonte: (ANSA).
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