mercoledì 19 ottobre 2011

La Battaglia di Roma e il Day After della Polizia senza benzina


Il Comitato Nazionale dell’ANPI,




a fronte dei gravissimi fatti accaduti sabato scorso a Roma; nell’esprimere la più sentita solidarietà a tutti coloro - e in particolare ai giovani - a cui è stato impedito di esercitare liberamente e pacificamente un diritto costituzionale, tanto più rilevante in quanto contemporaneamente veniva esercitato in tutto il mondo (e senza incidenti), ed a tutti coloro che hanno subito danni dalla violenza di un gruppo di estremisti reazionari;



condanna, nel modo più fermo, il comportamento di coloro che sono scesi in campo solo per praticare la violenza ed impedire una civile manifestazione di protesta, producendo danni gravissimi a persone e cose;



ribadisce che è compito dello Stato garantire la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà di riunione, per cui non ha senso rispondere ad un atto di odiosa violenza con divieti che, prima ed invece di colpire i violenti, finiscono per limitare i diritti dei cittadini, al di là e al di fuori della Carta Costituzionale;



depreca che una incomprensibile gestione dell’ordine pubblico non solo non sia riuscita a prevenire quanto accaduto ma addirittura abbia esposto la città di Roma, i manifestanti pacifici (che peraltro non hanno potuto svolgere la loro manifestazione) e gli stessi agenti di polizia e carabinieri a subire violenze ed attacchi, non essendo preparati e attrezzati adeguatamente per respingerli;



si oppone fermamente ad ogni ipotesi di interventi polizieschi ed autoritari sulla scia delle emozioni suscitate dalla sciagurata giornata di Roma; non è con leggi eccezionali che si reprime la violenza, ma applicando rigorosamente la normativa vigente e prevenendo ogni tentativo di violenza;



esprime seria preoccupazione per i rigurgiti di autoritarismo e di fascismo che si affacciano continuamente, in varie forme, nel nostro Paese approfittando di un “clima” ritenuto favorevole e della disgregazione della vita politica e istituzionale del nostro Paese;



si appella alla coscienza civile ed alla sensibilità di tutti i cittadini perché rispondano alla violenza con le armi della democrazia, vale a dire con l’esercizio dei fondamentali diritti civili e politici, la partecipazione, la manifestazione convinta di una decisa volontà di svolta e di cambiamento, verso un sistema politico e istituzionale rispondente finalmente ai principi contenuti nella Costituzione;



ribadisce che solo l’unità di tutte le forze democratiche può salvare il nostro Paese dal degrado civile, sociale e politico in cui è precipitato e che ormai è divenuto intollerabile per ogni cittadino consapevole dei diritti inalienabili e degli stessi fondamenti della democrazia.

Roma, 19 ottobre 2011

IL COMITATO NAZIONALE ANPI






"Un euro per la democrazia, un euro per


la liberta' di manifestare". E' l'iniziativa che la Fiom lancia

in vista della manifestazione di venerdi' a Roma e in

alternativa alla 'fidejussione' per i cortei di cui ieri ha

parlato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, alla Camera.

"Venerdi' daremo inizio a questa raccolta tra tutti i

partecipanti alla manifestazione". Con quanto ricavato "si

finanzieranno le altre iniziative". Una iniziativa per far

capire che "agli atti di violenza non si risponde limitando gli

spazi della democrazia". E, a proposito degli scontri di Roma,

Landini assicura: "Non ci saranno caschi, facce coperte o

guanti. Come sempre, ci sara' il nostro servizio d'ordine che

assicurera' che tutto vada per il meglio".
 

ROMA, 19 OTT - L'ordinanza del sindaco di Roma


Gianni Alemanno ''e' illegittima'' perche' la tutela della

sicurezza pubblica ''spetta allo Stato''. E' quanto afferma il

segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil Claudio Giardullo

in merito al provvedimento che per un mese vieta i cortei nel

centro di Roma.

'''L'argomento con cui il sindaco ha emanato l'ordinanza, 'il

vero problema e' il traffico' - dice Giardullo - assomiglia

molto alla celebre battuta del bel film di Benigni 'Johnny

Stecchino'. Con questo argomento ha trasformato un problema di

pubblica sicurezza e di diritti costituzionalmente garantiti in

un semplice problema di viabilita', versante per il quale e'

stato nominato commissario delegato dal premier e per giunta

senza la fatica di modificare la Costituzione e la legge 121''.

In questa vicenda, prosegue, ''ci sembra francamente

assordante il silenzio del ministero dell'Interno: un sindaco

commissaria in un colpo solo prefetto e questore e, partendo dal

traffico, si attribuisce poteri che la legge attribuisce solo

allo Stato, come ha recentemente ribadito la Corte

Costituzionale''. ''Speriamo che il governo - conclude - in un

sussulto di orgoglio, non voglia abdicare a una delle piu'

importanti funzioni, la tutela della sicurezza pubblica, che la

legge gli assegna in via esclusiva, e rassicuri i funzionari che

svolgono ogni giorno il delicato compito di autorita' di

pubblica sicurezza, e i cittadini, che il nostro Paese non e'

ancora diventato, mutuando un'altra citazione cinematografica,

una 'Banana Republic'''.(ANSA).

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