venerdì 20 novembre 2009

Graviano: "Ci siamo messi il Paese nelle mani"



Servizio di Pino Finocchiaro*


Il pentito Gaspare Spatuzza, sarà ascoltato il 4 dicembre prossimo a Torino, nel processo d'appello al senatore Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

In primo grado il parlamentare è stato condannato a nove anni di reclusione. La decisione è stata presa dalla seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo, presieduta da Claudio Dell'Acqua, davanti alla quale si sta celebrando il dibattimento che è stato riaperto quando era ormai giunto alle battute finali proprio per ascoltare Spatuzza.

La trasferta a Torino è stata decisa dalla Corte per motivi di sicurezza. Il Pg Nino Gatto ha depositato in udienza nuovi verbali con le dichiarazioni del collaboratore di giustizia rese ai magistrati di Firenze e il resoconto del confronto con i fratelli Graviano. Spatuzza ha fatto nuove rivelazioni sulla cosiddetta trattativa tra Cosa Nostra e lo Stato sui referenti dei boss mafiosi Graviano di Brancaccio.

Depositate anche le dichiarazioni di altri due collaboratori, Giovanni Ciaramitaro e Pietro Romeo. In base alle loro rivelazioni, il gip di Firenze, nel 1998, aveva disposto l'archiviazione delle posizioni di Dell'Utri e Berlusconi precisando però che «l'ipotesi di indagine (su Berlusconi e Dell'Utri) aveva mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità». In due anni di lavoro, non era stata trovata «la conferma alle chiamate de relato» di Giovanni Ciaramitaro e Pietro Romeo, componenti il commando mafioso in azione nel nord Italia, diventati collaboratori di giustizia.

Per il gip di Firenze «gli elementi raccolti» dalla procura non erano pochi. Il gip si era detto convinto che i due indagati avessero «intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato». Adesso, Caltanissetta e Firenze riaprono le inchieste e cominciano da Spatuzza che parla del boss Graviano soddisfatto per i rapporti con Berlusconi e commenta: "Ci siamo messi il Paese nelle mani".


* redattore di Rainews24







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