di Pino Finocchiaro
http://www.rainews24.it/
Per il sostituto procuratore generale, Nino Gatto, Vittorio Mangano era ad Arcore per
"proteggere" Berlusconi. "Mangano era il simbolo vivente - ha detto il pg - della tutela da parte di Cosa nostra a Silvio Berlusconi".
E' il momento dell'accusa al processo d'appello contro il senatore Marcello dell'Utri condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in asociazione mafiosa. Il sostituto procuratore generale di Palermo, Antonino Gatto, tira dritto al bersaglio nella sua requisitoria: "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza".
Lo stalliere di Arcore è il tema chiave dell'accusa in aula, a Palermo. "Ma davvero - si chiede il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realta' - accusa il pm - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
Dell'Utri non è in aula. il sostituto procuratore generale Gatto cita un' intervista resa nel '92 dal proprietario della scuderia "accanto a quella di Berlusconi": "Alla domanda se Mangano si
intendeva di cavalli, il proprietario della scuderia rispose 'che avesse una passione per i cavalli lo sapevo, ma che si intendesse di cavalli non saprei...'".
Vittorio Mangano, morto alcuni anni fa, era stato condannato nell'ambito di un processo di mafia. Per alcuni anni aveva svolto il ruolo di stalliere ad Arcore, la tenuta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che di recente lo ha definito, un eroe.
La requisitoria prosegue con il racconto del periodo di lavoro svolto da Mangano nella tenuta di Berlusconi. Era stato proprio Dell'Utri a farlo assumere ad Arcore.
http://www.pinofinocchiaro.it/
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Per il sostituto procuratore generale, Nino Gatto, Vittorio Mangano era ad Arcore per
"proteggere" Berlusconi. "Mangano era il simbolo vivente - ha detto il pg - della tutela da parte di Cosa nostra a Silvio Berlusconi".
E' il momento dell'accusa al processo d'appello contro il senatore Marcello dell'Utri condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in asociazione mafiosa. Il sostituto procuratore generale di Palermo, Antonino Gatto, tira dritto al bersaglio nella sua requisitoria: "Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza".
Lo stalliere di Arcore è il tema chiave dell'accusa in aula, a Palermo. "Ma davvero - si chiede il Pg - non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realta' - accusa il pm - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli".
Dell'Utri non è in aula. il sostituto procuratore generale Gatto cita un' intervista resa nel '92 dal proprietario della scuderia "accanto a quella di Berlusconi": "Alla domanda se Mangano si
intendeva di cavalli, il proprietario della scuderia rispose 'che avesse una passione per i cavalli lo sapevo, ma che si intendesse di cavalli non saprei...'".
Vittorio Mangano, morto alcuni anni fa, era stato condannato nell'ambito di un processo di mafia. Per alcuni anni aveva svolto il ruolo di stalliere ad Arcore, la tenuta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che di recente lo ha definito, un eroe.
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