Hayat
ha una nuova famiglia.
La bimba siriana sfuggita
miracolosamente al naufragio nel quale sono annegati i suoi giovani genitori è
stata affidata ad un nucleo familiare che si prende cura di lei in attesa della
definizione delle procedure di adozione. Come dire, non è la sua famiglia
definitiva, ma è un caldo approdo con un padre, una madre e dei fratellini. L’hanno
accolta tra loro per puro spirito di solidarietà, in attesa del l focolare
definitivo.
Il
presidente del Tribunale dei minori di Catania, Maria Francesca Pricoco, segue
personalmente tutte le fasi dell'affidamento di questa bimba di un anno.
Coordina le indagini per scoprire se esistano in Europa parenti della bimba che
possano crescerla in un ambiente culturale simile al luogo dove è nata e dove
non le è stato garantito il diritto di crescere.
Hayat
è viva per miracolo. E' un miracolo della vita. Tant'è quel nome, in siriano
vuol dire vita, le è stato regalato dall'uomo che l'ha salvata.
Haimed,
un gigante buono. La loro barca, un peschereccio, è affondata in 35 minuti.
Almeno cento migranti sono annegati. Haimed, nuotando tra i flutti, ha notato
quel corpicino su una trave di legno, l'ha raccolta e l'ha portata a bordo di
nave Fenice. Poi, mentre sul ponte della corvetta si affastellavano 24 corpi
senza vita, i sopravvissuti sono stati trasbordati su altre navi. Vivi tra i
vivi.
Hayat
non ha mai smesso di abbracciare il gigante buono. Haimed l'ha tenuta
all'ombra. L'ha portata in giro tra i sopravvissuti nel tentativo di trovare i
genitori che aveva conosciuto durante la traversata da Zuwara sino a 18 miglia
dalla costa Libica dove il peschereccio è entrato in avaria.
Nulla,
padre e madre spariti. A terra si sono separati. Il presidente Francesca Pricoco
le ha subito trovato una famiglia a termine.
Investigatori
e volontari delle Ong, fanno a gara per rintracciare i parenti dei bimbi
superstiti. Due fratellini, un maschietto e una femminuccia, 11 e 8 anni, hanno
perso la madre e due fratellini in un altro naufragio. Due bimbe hanno
riabbracciato la madre finita in carcere in Libia per aver perso il velo.
L'hanno rintracciata i volontari di Save the Children.
Mentre
altri bimbi morivano in mare, mentre Hayat sfuggiva alla morte per miracolo.
Madre e figlie sono tornate insieme. Lontano dai flash e dai riflettori, com'è
nello stile del tribunale dei minori di Catania.
Nessun commento:
Posta un commento