venerdì 5 ottobre 2012

Siamo tutti cronisti di Telejato

"(...) il giornalismo spavaldo e allegro che lotta senza paura per la verità". Riccardo Orioles



Presidente, dia una mano a Telejato

di Riccardo Orioles

Oggi inauguriamo la nuova sede, e la nuova stagione, di Telejato. Ma in realtà l’inaugurazione per primo l’ha già fatta qualcun altro, sabato scorso, bruciandoci i trasmettitori. Sono stati svelti, loro, a capire quello che stava succedendo – un nemico più forte, più siciliano – e hanno agito a modo loro di conseguenza, non con le parole e le chiacchiere ma con i fatti.





Ecco: la stessa serietà – per così dire – e concretezza vorremmo che dimostrasse ora lo Stato. Qui signori non si sono limitati a fare dichiarazioni. E lo Stato cosa farà di rimando? E le istituzioni?

La nuova redazione di TeleJato


Molti anni fa, restammo senza computer al vecchio coordinamento antimafia di Palermo, quello delle prime manifestazioni. Qualche giorno dopo arrivarono due distinti signori che parlavano in inglese, e in effetti venivano dall’ambasciata d’Inghilterra. Portavano un nuovo computer, dono personale della regina Elisabetta, che aveva saputo la faccenda e aveva deciso che non si poteva lasciare in silenzio l’antimafia di Palermo.

Pino Finocchiaro e Riccardo Orioles


Signor Presidente, Maestà, Presidente Napoletano: Telejato è un avamposto dell’Italia, è un pezzo del nostro Paese che sta combattendo contro la mafia. Tocca alle istituzioni, tocca allo Stato, tocca anche a Lei, rimetterci in condizioni di farlo. Sabato notte, hanno attaccato anche Lei e lo Stato. Le chiedo rispettosamente di intervenire decisamente, con la Sua autorità, per rimetterci pienamente in condizioni di funzionare. Dai soldi confiscati alla mafia, lo Stato non può trarre il poco che basta a rimettere in campo a tutta forza la voce dell’antimafia?



Di certo, signor Presidente, lei non può ascoltarci subito ora, in questo istante. Ma non dubito che queste parole arriveranno anche a lei, perché viaggiano molto, le parole di Telejato. Le ascoltano i nemici, e agiscono di conseguenza. Arriveranno anche a Lei, in qualche modo. Le ascolti, risponda con la Sua autorità e con la Sua forza.



Roberto Morrione
* * *



“Caro Pino, trovo questo numero nell’agenda di Roberto e ti dico che probabilmente lui ti avrebbe detto: in bocca al lupo e avanti sempre. Buon lavoro e un grande abbraccio”.La firma è quella di Mara Morrione. Roberto, come ti ricordiamo in questo momento. Sei stato maestro di giovani, a Liberainformazione, e questa è una redazione di giovani, qui a Telejunior.

Peppino Impastato


Giovani giornalisti, sembra una contraddizione. Perché il giornalismo è molto vecchio, in questo paese, vecchio, stantìo e senza gran voglia di alzarsi dalla sua poltrona. Ma non qua dentro. Qui vive il giornalismo di Impastato, di Rostagno, dei Siciliani, di Giuseppe Fava, dei Siciliani, il giornalismo spavaldo e allegro che lotta senza paura per la verità.

Pippo Fava


“A che serve essere vivi, se non c’è il coraggio di lottare?”. Telejunior, non a caso, fa parte della rete dei Siciliani giovani. Gli anni sono passati, ma sono arrivati altri giovani e il giornalismo, alla faccia di tutti, è rimasto in piedi.



Signore e signori, e Lei Signor Presidente, e alla facciazza vostra anche anche voi stronzi mafiosi, buon ascolto. Qui Telejunior 275, qui giornalismo libero, qui Telejato.



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